SCHEDA FILM DAL 7 MARZO AL CINEMA SCHEDA FILM AL CINEMA SCHEDA FILM AL CINEMA SOLO IL
27•28•29 NOVEMBRE
SCHEDA FILM DAL 19 OTTOBRE AL CINEMA

AL CINEMA

Il Film

LA DIVINA COMETA

Un treno porta a destinazione un attore e una famiglia di senzatetto. Il loro viaggio non è solo la ricerca di una casa ma una messa in scena: l’attore prende le vesti di un Dante che nessuno accompagnerà nella sua discesa all’inferno, la famigliola vaga alla ricerca della casa promessagli. Di volta in volta, un numerologo prova a trovare un senso a tutta questa commedia, a raccontare il viaggio tra i gironi infernali e le grotte del presepe, tra l’arte popolare e quella di ricerca. Il conte Ugolino e Paolo e Francesca raccontano le loro pene tra aneddoti della storia della fotografia e della pittura, tra simboli e parole, tra Pontormo e Glenn Gould. Dante, ammutolito, passa tra guerra, bestemmie e miserie, in un viaggio dentro il tempo e lo spazio della creatività e delle idee più eretiche. La povera famiglia cerca solo un riparo e un tozzo di pane, ma la sua più che una ricerca sembra sempre più un indovinello.

Intanto tutte le arti giungono sul tavolo della messa in scena, portate da un gruppo di Magi smarriti e arrivati tardi all’appuntamento, bisogna donare qualcosa e tra loro c’è chi porta il teatro, chi la musica e chi il nulla. Chi cercano? Si arriverà a riveder le stelle? Il viaggio di ciascuno dei personaggi è un unico andare, guidati da una divina cometa, in un’ascesa dal fondo dell’inferno fino al paradiso.

DALL’11 MAGGIO AL CINEMA

Scheda Film

LA DIVINA COMETA

un film di:
Mimmo Paladino

Artistico

Italia – 2022 – 93 min.

Cast artistico

Tomas Arana Virgilio
Emma Arensi Bambina cometa
Mimmo Borrelli Giordano Bruno
Ferdinando Bruni magio pittura
Riccardo Coppola L’urio
Luigi Credendino Totore
Angelo Curti
custode della wunderkammer
Nino D’Angelo magio poesia
Elio De Capitani uomo dei numeri
Francesco De Gregori magio musica
Roberto De Simone una voce
Cristina Donadio Le Furie
Emanuele Donadio
discepolo di Pitagora
Giovanni Esposito magio nulla
Giuliana Gargiulo contessa
Sebastiano Grasso Pitagora

Alessandro Haber magio teatro
Leandro Ianniello Paolo
Ettore Ianniello Glenn Gould
Gian Ruggero Manzoni Caronte
Azzurra Mennella Francesca
Enzo Moscato Benino
Ginestra Paladino Nannina
Sergio Rubini capostazione
Luca Saccoia Venditore scarpe
Daniele Sansone se stesso
Peppe Servillo
sant’Alfonso Maria de’ Liguori
Toni Servillo Ugolino
Tonino Taiuti il vetraio
Toni Thorimbert un dannato
Erasmo Treglia
suonatore di ghironda
Pietro Valeri Curti Tubettiello
Giovanni Veronesi Pontormo
Sergio Vitolo Dante

Cast tecnico

Regia Mimmo Paladino
Sceneggiatura Mimmo Paladino
Direttore della fotografia Cesare Accetta
Montaggio Giogiò Franchini
Scenografie Luigi Ferrigno
Costumi Giovanna Napolitano
Prodotto da Run Film, Teatro Nuovo, Rai Cinema

Iscriviti alla Newsletter

Iscriviti per restare sempre aggiornato sulle uscite al cinema e in streaming dei film di Officine UBU.

    * Autorizzo al trattamento dei dati come da normativa privacy
    * Vorrei iscrivermi alla newsletter per ricevere news e promozioni normativa privacy

    Gallery

    Fotografie di Pasquale Palmieri ©

    Festa del Cinema di Roma – Freestyle 2022

    “Creare un film è qualcosa di analogo alla scultura, ma è come plasmare la luce.
    Questo è quello che mi ha affascinato. Lavorare con la luce che si materializza, che diventa immagine, movimento, parola, suono.”

    Mimmo Paladino

    Il regista

    Paldinogbg_Wiki

    MIMMO PALADINO

    MIMMO PALADINO

    Mimmo Paladino (Paduli, 1948) sviluppa la propria riflessione a partire dalla fine degli anni ’60 caratterizzandosi fin dal principio per una ricerca aperta a tutti i linguaggi – inizialmente con particolare attenzione alla fotografia e al disegno, fin all’uso della performance; ricerca nel tempo sempre più tesa a trovare un vasto sistema linguistico, in cui far confluire varie tecniche e discipline. Alla pittura, all’incisione e alla scultura, Paladino assomma frequenti incursioni in settori artistici differenti dove lavora insieme ai più importanti designer e architetti del tempo, da Ettore Sottsass al Gruppo Memphis a Mario Botta o Renzo Piano, fino agli interventi realizzati con le aziende, per cui disegna oggetti, mobili e lampade o ridisegna i marchi.

    Nel corso della sua carriera sono molti gli interventi che vedono la sua vicinanza ai fotografi, registi, attori, direttori d’orchestra, scrittori e musicisti; alcuni di loro contribuiscono a musicare alcune installazioni (Brian Eno, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, 99 Posse…) o partecipano a progetti che travalicano il senso stretto della disciplina pittorica. Così nascono importanti contributi per alcuni dei più importanti enti teatrali e di produzione, vincendo due Premi Ubu (per l’Edipo re di Sofocle con la regia di Mario Martone e per L’avaro di Molière, regia di Gabriele Lavia) e disegnando i cartelloni di festival, singole opere, stagioni. La passione per la fotografia e il cinema è sempre stata un elemento ricorrente nella sua produzione. La prima vera prova registica è col film Quijote, (rilettura dell’omonimo romanzo di Cervantes) presentato alla 63a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (2006). Prima di tornare dietro la macchina da presa, fornisce la propria consulenza per il film di Giovanni Veronesi L’ultima ruota del carro, guidando l’attore Alessandro Haber. In veste di regista, Paladino torna con Haber quale protagonista del cortometraggio Labyrinthus (2013), girato a Roma nell’Archivio di Stato e nel cortile di Sant’Ivo alla Sapienza. Scritto con Filippo Arriva e con le musiche di Franco Mussida, il film mette in scena l’esistenza e il genio del madrigalista Gesualdo da Venosa, attraverso la lettura che egli stesso dà del proprio testamento. Nel 2022 firma invece La divina cometa, un film che mette in scena il viaggio dantesco ma ricostruendolo all’interno di un immaginario popolare, dove alto e basso si mischiano, e dove il presepe ingloba la vicenda di Dante.

    Artisticamente, Paladino è una figura cruciale e di cerniera fra lo scorso secolo e quello attuale. Già a partire dagli anni Settanta mette in crisi il sistema artistico d’avanguardia, e apre le possibilità del fare arte a tutte le discipline. Sono gli anni in cui in Europa spira un forte vento di rinnovamento, e la pittura italiana ne diviene protagonista con alcuni giovani autori. Nasce nel 1981 la Transavanguardia, che nelle teorizzazioni di Achille Bonito Oliva individua un nuovo spirito del tempo e che lo vede protagonista insieme a Chia, Clemente, Cucchi, De Maria. Negli anni ‘80, ricevendo vasta attenzione internazionale, presenta i propri lavori in alcuni dei contesti museali più significativi, in rassegne o mostre personali. Nel 1980 alla Biennale di Venezia è presente nella sezione Aperto ’80, e per tutto il decennio si trova in esposizioni internazionali che segnano il contesto della cultura artistica: A New Spirit in Painting, Documenta 7, Zeitgeist (…). Nel 1989 ha una sala personale alla Biennale di Venezia (Padiglione Italia – dove tornerà con una stanza nel 2011) e ormai conta su una consolidata affermazione.

    Nei decenni successivi Paladino continua a sperimentare, cercando un rapporto con lo spazio urbano e firma alcune installazioni che determinano un ampio impatto popolare: nel 1995 la Montagna di sale a piazza Plebiscito diviene il segno della rinascita culturale di Napoli, mentre quella realizzata a Milano in piazza Duomo nel 2011 è scelta come simbolo delle Celebrazioni per il 150° Anniversario dell’Unità di Italia. Le mostre a Pechino (primo artista occidentale a poter allestire le proprie opere nella Città Proibita), a Forte Belvedere di Firenze e in altri centri europei e americani, si susseguono a interventi installativi permanenti, come l’Hortus conclusus di Benevento o la Montagna blu dell’acquedotto di Solopaca o eventi temporanei, come l’occupazione di Piazza di santa Croce a Firenze: Paladino propone anche un nuovo modo di concepire l’evento espositivo, che cerca sempre di allargarsi al di fuori delle stanze museali. È il concetto che anima le mostre diffuse di Orta san Giulio (2009), Milano (2011), Ravello (2013), Brescia (2017) e Arezzo (2019). Nell’ottica di un dialogo serrato con lo spazio, urbano e architettonico, sono celebri i suoi interventi che hanno collocato alcune sculture in luoghi significativi, dai muri di cinta, al tetto degli edifici museali, alle piazze fino al grande Cavallo che domina il teatro del Vittoriale degli Italiani, la casa museo di Gabriele d’Annunzio sul lago di Garda.

    Mimmo Paladino è Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Accademico onorario della Royal Academy of Arts di Londra, Accademico ordinario dell’Accademia Nazionale di San Luca, Accademico ordinario della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon. Ha ricevuto due lauree honoris causa, una in Architettura dall’Università della Svizzera italiana e una in Materie artistiche dall’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.

    2022    LA DIVINA COMETA
    2017    HO PERSO IL CUNTO

    2023    IL SEMBRA, L’AZOLAIO, LABYRINTHUS

    2006    QUIJOTE

    Desideri ricevere ulteriori informazioni?

    Lasciaci i tuoi dati e potrai ottenere le informazioni su questo film – con contenuti esclusivi – oltre ad ricevere – in anticipo – notizie e materiali sui prossimi films.

      * Autorizzo al trattamento dei dati come da normativa privacy