27•28•29 NOVEMBRE
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Il Film
UTAMA, nella lingua quechua: la nostra casa.
UTAMA – Le terre dimenticate. Il tempo sembra scorrere lentamente nella lontana terra incrinata e arida dell’Altiplano boliviano, dove un’anziana coppia quechua, Virginio e Sisa, porta avanti un’umile routine. Quando il nipote Clever si presenta alla loro porta, Virginio si accorge subito che è lì solo per convincerli a trasferirsi in città. Il fatto che la siccità li abbia lasciati senz’acqua non aiuta la loro causa a restare.
Il respiro pesante di Virginio tradisce la sua capacità di nascondere ciò che lo affligge e l’apparizione di un condor inizia a destare in lui uno strano presagio. Improvvisamente lo scorrere del tempo diventa più che mai prezioso e pone la coppia davanti a un dilemma: resistere nell’attesa delle piogge o seguire le orme di altri quechua e lasciare la loro casa per la città?
DAL 20 OTTOBRE AL CINEMA
Scheda Film
UTAMA – Le terre dimenticate
titolo originale:
Utama
un film di:
Alejandro Loayza-Grisi
Drammatico
Bolivia – 2022 – 87 min.
Con
José Calcina
Virginio
Luisa Quispe
Sisa
Santos Choque
Clever
Cast tecnico
Regia Alejandro Loayza-Grisi
Sceneggiatura Alejandro Loayza-Grisi
Direttore della fotografia Barbara Alvarez
Montaggio Fernando Epstein
Suono Federico Moreira, Fabian Oliver
Prodotto da: Santiago Loayza Grisi, Federico Moreira
UTAMA - LE TERRE DIMENTICATE
È IL FILM CHE RAPPRESENTERÀ LA BOLIVIA AGLI OSCAR® 2023
Cosa dicono del film…
Gallery
VINCITORE DEL GRAN PREMIO DELLA GIURIA | SUNDANCE FILM FESTIVAL 2022
“Quando si sente inutile. Quando non riesce più a volare e si sente debole
il condor vola fino al punto più alto della montagna.
E allora piega le ali, ritrae le zampe e si lascia cadere
giù fino alle rocce.”
“E il condor non ha paura?”
“Certo che sì. Ciò che è importante che tu sappia, è che da quel momento
inizia un nuovo ciclo.”
Il regista
ALEJANDRO LOAYZA-GRISI
“Sono nato e cresciuto a La Paz, una città che storicamente ha accolto migranti della popolazione Aymara della vicina campagna dell’Altiplano. La nostra città, le nostre convinzioni e i nostri modi di essere sono stati fortemente segnati dalla convivenza tra la cultura spagnola e quella Aymara. Ma nonostante questa storia, pochissimi dei nostri abitanti sono consapevoli che alcune delle prime grandi vittime del cambiamento climatico sono a pochi chilometri di distanza.
Credo che raccontare una storia dal punto di vista di quelle persone a noi molto vicine, che ancora vivono in campagna e affrontano l’agonia di veder scomparire il loro modo di vivere, sia fondamentale per comprendere il costo umano del cambiamento climatico. Ci permette di considerare i danni collaterali del nostro attuale modo di vivere e di ripensare al nostro ruolo di abitanti di La Paz (e di altre città con condizioni simili).”
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